(Sondrio, 6 aprile 2020)
Da alcuni giorni non si può uscire di casa se non si indossa una mascherina, un foulard o una sciarpa a protezione di se stessi e degli altri: una precauzione assolutamente consigliata anche prima che è diventata obbligatoria, ma che nulla toglie alla regola generale che impone di rimanere nella propria abitazione e di lasciarla solo per brevi periodi e per reali necessità legate al lavoro, alla salute o alla spesa. Una misura che non ha trovato il Comune di Sondrio impreparato poiché già da qualche giorno aveva avviato la distribuzione delle mascherine ricevute in donazione in via prioritaria alle farmacie e ai supermercati, oltre a una quota per gli agenti della Polizia locale per i cittadini che circolavano senza. A giorni la Regione Lombardia rifornirà direttamente le farmacie per la distribuzione gratuita agli ultrasessantacinquenni e alle persone con problemi di salute. La Provincia ha inoltre ricevuto dalla Regione un quantitativo di 50 mila mascherine che, non potendo coprire tutte le famiglie di Valtellina e Valchiavenna, saranno destinate ai comuni in proporzione al numero di abitanti.
≪Le mascherine servono a chi esce, non a chi rimane a casa e, peraltro, ora è possibile reperirle nelle farmacie o su internet – sottolinea il sindaco Marco Scaramellini -, l’invito ai cittadini è di non richiederle se già ne posseggono o se sono in grado di acquistarle autonomamente per lasciare quelle gratuite alle persone in difficoltà o a chi svolge lavori a contatto con il pubblico. Mi appello al loro senso civico con la certezza che i cittadini comprenderanno che è importante riservare le mascherine donate dalla Regione a chi ne ha necessità. Le mascherine chirurgiche si trovano ed entro pochi giorni ne saranno disponibili sempre di più per l’acquisto, poiché sono diverse le aziende italiane autorizzate a produrle. Non c’è, e soprattutto non ci sarà, carenza di mascherine: è inutile accumularne scorte. È importante precisare – aggiunge il sindaco Scaramellini -, innanzitutto che la protezione assoluta si ha rimanendo a casa, dove le mascherine non servono, che le uscite devono essere limitate alle reali necessità, che rimane l’obbligo del distanziamento sociale e che, infine, ci si può proteggere anche con un foulard o una sciarpa. Confido nei cittadini affinché non chiamino il numero di telefono comunale di emergenza e assistenza o quello della Croce Rossa per le mascherine. Le persone alle quali servono e che non sono in grado di procurarsele in maniera autonoma le riceveranno. Abbiamo scartato la modalità della distribuzione porta a porta, che sarebbe difficoltosa in una città di oltre 20 mila abitanti e con diverse frazioni, e perché non sappiamo quale sarà la quantità destinata a Sondrio, pensiamo invece a una consegna mirata sulla base del bisogno di ciascuno≫