Quattro piazze per quattro temi, in una miriade di tinte che rivelano proposte diversificate, per età e per passioni, con un comune denominatore: vivere la città, riappropriarsi degli spazi urbani per trasformarli in luoghi di incontro e socialità. Una necessità sentita da tutti dopo mesi di lockdown. Non c’era contesto migliore per presentare il nuovo brand, che veicolerà la città come destinazione turistica, e il progetto di arredo urbano per abbellire e rendere più attrattive le piazze. Tra la gente c’è voglia di ripresa, di ritorno alla normalità e alle abitudini di sempre e l’Amministrazione comunale intende assecondarla nel pieno rispetto delle misure di sicurezza. Igiene e distanziamento saranno garantiti.
≪Si tratta di un progetto importante e innovativo – spiega l’assessore alle Attività produttive Francesca Canovi -, fortemente voluto, con il quale invitiamo i residenti a vivere la città: abbiamo puntato sulla vivibilità delle piazze con un’attenzione particolare al design e ai colori per oltre 120 sedute in totale. Ci rivolgiamo anche ai turisti con l’obiettivo di creare nuove opportunità per negozi e pubblici esercizi≫.
L’arredo pensato per la “Sondrio a colori” è giocoso e al tempo stesso funzionale.
La piazza Campello, con il prato sintetico, le sedute e i totem luminosi tridimensionali si trasformerà in un’accogliente sala lettura a cielo aperto con al centro una libreria.
La Garberia diventerà una “family place” con arredi e giochi per i bambini, mentre piazzale Bertacchi sarà resa green con installazioni ecosostenibili.
Ai giardini Sassi che si aprono verso il Mvsa, panchine colorate riprodurranno le scritte “museo”, “storia” e “arte” e accompagneranno all’ingresso dove saranno posizionate nuove poltroncine.
La piazza Garibaldi, punteggiata di sedute di diverse fogge e colore, rigorosamente distanziate, inviterà alla sosta, consentendo ai cittadini di trascorrere il tempo libero all’aria aperta.
Panchine e tavoli in legno trasformeranno piazza Cavour in un luogo di ritrovo.
Un design moderno ma inaspettato, insolito per Sondrio, che potrà essere apprezzato o meno, a seconda del gusto estetico di ciascuno, ma che rivelerà la sua funzionalità non appena le piazze si riempiranno di gente.
Una Sondrio che gli stessi abitanti troveranno diversa entro poche settimane, non appena il progetto verrà realizzato, una piazza dopo l’altra: entro il 21 luglio sarà tutto pronto, con le sole eccezioni della Garberia e di piazzale Bertacchi, che necessitano di tempi più lunghi per l’allestimento.
≪L’iniziativa sull’arredo urbano e il nuovo brand – sottolinea l’assessore al Turismo Michele Diasio – si inseriscono in una visione complessiva per il presente e il futuro della città che contempla altri progetti fra loro integrati, ad esempio la ciclostazione con il servizio di noleggio biciclette, che verrà realizzata nell’ex mensa ferroviaria, o le piste ciclopedonali. Un percorso già avviato che ha nelle Olimpiadi del 2026 il suo naturale traguardo≫.
I colori si ritrovano anche nel logo ideato per promuovere il brand Sondrio, a veicolare la voglia di uscire dal grigiore. ≪Il colore – spiega Simona Nava di Sviluppo Creativo, che ha ideato sia il progetto “Sondrio a colori” che il logo – è in grado di emozionare e crea affettività. Sondrio aspira ad affermarsi quale destinazione turistica, una città con molte risorse, non più la grigia città di servizi secondo la percezione comune, ma una località attrattiva che merita di essere conosciuta e visitata≫. Le lettere di cui si compone il logo racchiudono quattro simboli identificativi che richiamano le peculiarità del territorio: la montagna, l’uva, il castello e l’acqua. La scritta Valtellina, ben visibile, inquadra il contesto geografico di riferimento, mentre i colori sono volutamente luminosi, forti e opposti. Il claim “Lasciati sorprendere” rimanda allo stato d’animo di chi scopre qualcosa di nuovo e di inatteso: il richiamo è per i turisti, innanzitutto quelli che già frequentano la valle e le località più note, affinché riconoscano in Sondrio un luogo da visitare. Si punta sugli aspetti ambientali, i percorsi ciclopedonali e la montagna, su quelli enogastronomici, i terrazzamenti vitati e le cantine vinicole, e sulla cultura con il Castello Masegra quale manifesto di un’offerta che negli ultimi anni si è notevolmente arricchita.