Il workshop digitale con tecnici ed esperti organizzato a Sondrio ha evidenziato le potenzialità di un settore strategico per lo sviluppo dei territori
Una riflessione a più voci, un approfondimento a più livelli, per il workshop digitale, promosso dal Comune di Sondrio in collaborazione con la Provincia, dal titolo “Il nuovo ruolo della bici: turismo e mobilità a due ruote”, che si è svolto ieri pomeriggio in streaming, seguito attraverso il canale YouTube del Comune. Una lunga disamina sulla bicicletta in due declinazioni, turismo e tempo libero, mobilità sostenibile, a cura di un folto gruppo di relatori, operatori ed esperti, rappresentanti istituzionali, tutti impegnati, a diversi livelli, nella promozione di un settore che l’emergenza sanitaria ha indirettamente sostenuto, sollecitando cambiamenti nello stile di vita.
In apertura, il sindaco Marco Scaramellini ha rivolto un messaggio alle persone collegate da lontano: un benvenuto e un arrivederci a Sondrio, non più solo virtualmente, in una città che si sta impegnando molto sul fronte della mobilità sostenibile, verso un futuro da “smart city”. Il futuro sarà sicuramente green in una valle così bella, ha evidenziato il moderatore Giovanni Bruno introducendo il consigliere delegato al Turismo della Provincia Franco Angelini, che ha ribadito un impegno iniziato anni fa per sviluppare il cicloturismo, anche attraverso l’organizzazione di grandi eventi sportivi, che ora guarda ai territori limitrofi, il lago di Como e la Valcamonica, per un’offerta integrata. L’evidenza della bicicletta come parte della cultura e della storia del nostro paese è stata rimarcata da Daniela Isetti, vice presidente vicario della Federazione ciclistica: il turismo della bicicletta fa bene ai territori e la Valtellina punta sulle due ruote, grazie ad amministrazioni che con lungimiranza e intelligenza hanno predisposto tracciati adatti e sicuri. L’impegno della Fci è per l’educazione dei giovani, affinché capiscano l’importanza della bicicletta, al di là dell’agonismo. Davide Cassani, uomo di ciclismo soprattutto, ex corridore e attuale commissario tecnico della Nazionale, ma anche di turismo per il suo impegno quale presidente dell’Apt dell’Emilia Romagna, ha ricordato le salite valtellinesi, lo Stelvio, il Gavia e il Mortirolo, che il Giro d’Italia ha reso famose in tutto il mondo, e sottolineato come i percorsi ciclopedonali consentano di portare più gente sul territorio. Il Sentiero Valtellina, che attraversa la provincia di Sondrio da ovest a est, ne è l’esempio. Un perfetto assist per la prima tavola rotonda, dedicata al cicloturismo, aperta da Gigi Negri, responsabile del Progetto cicloturismo per la Provincia di Sondrio, che ha illustrato il percorso compiuto dal territorio a partire dai Mondiali di mountain bike di Livigno, nel 2005, fino alle tante edizioni del Giro d’Italia che hanno visto la Valtellina protagonista. Da Giorgio Palmucci, presidente di Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo, con origini valchiavennasche e un’assidua frequentazione, è giunto il richiamo all’importanza di unire cicloturismo ed enogastronomia, un binomio in grado di valorizzare le destinazioni meno conosciute. Sul Sentiero Valtellina, una risorsa per l’intera provincia, dal punto di vista turistico e ambientale, si è soffermato il presidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio Tiziano Maffezzini: un percorso che evidenzia le tante peculiarità del territorio, dal fiume Adda ai terrazzamenti vitati, e che offre diversi servizi, come lo skate park e le aree di sosta. L’obiettivo, in vista delle Olimpiadi del 2026, è quello di implementare il valore della ciclovia collegandola al resto del territorio nei suoi aspetti storici, culturali ed enogastronomici. Dario Ghiglione, vice presidente del Consorzio “Italy Bike Hotel”, ha spiegato perché è importante e come sfruttare il segmento del cicloturismo: puntare sui servizi, come bike room, noleggio, lavanderia, menù dedicati, e sulla comunicazione. Di scoperta del territorio, che si contrappone al fenomeno del ‘mordi e fuggi’ ha parlato Matteo Gelati, direttore operativo di Endu, la più grande community dedicata al mondo degli sport di endurance, tra cui la bicicletta, che oggi sta conoscendo uno straordinario successo. Da un’esperienza all’altra, da una storia all’altra, ma sempre con la bicicletta al centro, Giacomo Pedranzini, amministratore delegato di Kometa 99, ha raccontato del suo progetto fra pubblico e privato che ha riunito cibo, salute e fatica, partito dall’agricoltura per arrivare al ciclismo, in partnership con la Fondazione Contador. Oggi c’è una squadra, il Team Kometa 99, che fa gareggiare tanti ragazzi dai 13 in su accompagnandoli al professionismo e formandoli come uomini prima che come atleti.
La tavola rotonda successiva ha sviluppato il secondo dei due temi al centro del workshop: la ciclomobilità. Andre de Jeu, direttore dell’Association for Sport and Municipalities in the Netherlands, l’Anci olandese, ha messo in cifre un fenomeno già noto. In Olanda ci sono 27 milioni di abitanti e 23 milioni di biciclette, più del quarto dei movimenti avviene in bicicletta e l’uso è in aumento grazie alle e-bike. Questo segmento, ha precisato subito dopo Federico Schena, direttore del Cerism, il Centro di ricerca, sport, montagna e salute di Trentino Sviluppo, è oggi al 15% ma entro pochi anni arriverà al 50%, perché esiste una fascia di popolazione che vorrebbe pedalare ma pensa di non poterlo fare e che sarà aiutata dalla tecnologia. L’aumento della domanda di e-bike è stato esponenziale, tanto che ci sono ritardi nelle consegne, anche per le chiusure imposte dal covid-19 nei mesi scorsi, ha detto Fabrizio Ravasio, organizzatore di Italian Bike Festival, la fiera punto di riferimento per il mercato della bici, già programmato per settembre 2021. In rappresentanza di Anci è intervenuto il sindaco di Edolo Luca Masneri, che ha confessato di aver sempre guardato con invidia ai valtellinesi per la loro lungimiranza nel promuovere iniziative sulla bicicletta. Due le indicazioni che ha dato: serve ragionare con strategie di medio e lungo periodo, perché in questo settore la programmazione è fondamentale, ed è necessario sviluppare una partnership tra pubblico e privato sempre più solida. Per l’intervento conclusivo della tavola rotonda, Davide Cassani si è infine soffermato sulla sicurezza, un tema molto sentito ma anche strategico per la promozione: sono fondamentali le strade in perfetto stato per attrarre i ciclisti stranieri e bisogna adottare i comportamenti corretti, come fermarsi davanti al semaforo rosso e procedere in fila indiana quando si è in gruppo, usare sempre il casco e tenere le luci accese.
In chiusura sono intervenuti l’onorevole Roberto Pella, vice presidente di Anci, per un saluto, e l’assessore a Urbanistica, Ambiente e Mobilità del Comune di Sondrio Carlo Mazza che ha illustrato le attività e i programmi per compiere la trasformazione di Sondrio in “smart city”. Strumenti integrati fra loro, come il Piano generale del traffico urbano, il Documento di analisi dell’illuminazione esterna e il Piano del verde, consentono di agire a tutti i livelli, intervenendo in ogni ambito: migliorando la sicurezza delle piste ciclabili, realizzando il raccordo fra i diversi tratti, completando il collegamento con i percorsi ciclopedonali esterni alla città, proteggendo gli attraversamenti e creando nuovi servizi, come la ciclostazione, che offrirà il servizio di noleggio e di officina, oltre che di parcheggio.
Giovanni Bruno, abile tessitore delle fila del discorso, ha concluso riassumendo così tre ore e mezza di approfondimento: ≪La bici è stata il grande passato del trasporto e sarà il grande futuro del trasporto≫. Per chi non l’avesse seguito, il workshop digitale è disponibile alla visione sul canale YouTube del Comune di Sondrio.