Gli impianti a fune si distinguono nelle due seguenti tipologie:
- “filo a sbalzo” o “palorcio” è una linea monofune per la movimentazione di carichi a gravità, cioè a caduta libera.
I palorci sono installati spesso da piccole ditte di boscaioli, agricoltori o addirittura da singoli tagliatori occasionali. - “gru a cavo” o “blonden” è un’infrastruttura più complessa e costosa, di conseguenza è acquistata normalmente solo da imprese boschive con personale qualificato.
Si tratta di vere e proprie teleferiche costituite da almeno due funi di acciaio: una portante e una che traina un carrello, che serve per agganciare e trasportare il legname. La fune trainante è messa in funzione da un argano che permette al carrello di bloccarsi in qualsiasi punto della linea e qui di agganciare e sollevare il carico, per poi trasportarlo verso valle o verso monte.
Per procedere all’installazione e all’esercizio di impianti a fune valgono le stesse regole che esistono per ottenere il “permesso di taglio”, in conformità alla Legge Regionale 31 del 5 dicembre 2008 – “Testo Unico delle leggi regionali in materiale di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” e ss.mm.ii.
Dal 1° marzo 2011 le “istanze di taglio” devono sempre essere presentate informaticamente attraverso il “Sistema Informativo Taglio Boschi” della Regione Lombardia (SITAB), accessibile dall’apposito link in fondo alla pagina.